PEDOFILIA ON-LINE...

Pedofilia on line: sempre più piccoli i bambini vittime di abusi sessuali e sfruttamento.
Europa e Stati Uniti ai primi posti per diffusione e consumo di pedopornografia sul web.
L’Osservatorio Internazionale di Telefono Arcobaleno pubblica oggi il 16° Rapporto annuale sulla pedofilia in internet che mostra, ancora una volta, le reali proporzioni e le logiche del più spietato mercato della new economy: nell’anno 2011, l’Organizzazione ha inviato agli Internet Service Provider coinvolti 71.806 segnalazioni relative alla presenza di materiale pedopornografico sul web, circa 10.000 in più rispetto all’anno passato, in continuità con l’espansione registrata nei periodi precedenti.
Il mercato della pedofilia in internet ha come merce di scambio bambini sempre più piccoli che, nel 40% dei casi rilevati, hanno meno di 5 anni; un mercato che non ha nulla di virtuale ma che, al contrario, sfrutta infinite volte le immagini e i video di abusi e violenze realmente commessi.
Dall’analisi dei dati rilevati nell’ambito dell’attività di monitoraggio di Telefono Arcobaleno, emerge, inoltre, una sempre maggiore presenza della pedofilia sui principali Social Network, che risulta aumentata del 20% rispetto all’anno precedente.
La maggior parte dell’offerta pedofila in rete si conferma di matrice europea (73%) e nordamericana (23%) con i Paesi Bassi che continuano a ricoprire i primi posti della classifica, seguiti da Stati Uniti, Germania e Federazione Russa.
Sono proprio i Paesi Bassi a registrare, negli ultimi cinque anni, l’aumento più significativo dei materiali pedopornografici ospitati che rappresentano il 40% dei casi rilevati da Telefono Arcobaleno nel 2011 (nel 2007 erano l’11% delle segnalazioni annue).
I pedofili sulla rete – si legge nel rapporto – sono, prevalentemente, di nazionalità americana, tedesca, inglese, francese, russa e italiana e appaiono tecnologicamente attrezzati ed evoluti: dall’analisi di un campione degli accessi a uno dei numerosi siti illegali individuati da Telefono Arcobaleno emerge, infatti, che circa un terzo degli utenti fa uso di smartphone oppure adopera hardware e sistemi operativi di ultima generazione.
La pedofilia on line, attraverso l’analisi dell’Osservatorio Internazionale, emerge in tutta la sua complessità e nelle sue reali dimensioni; le azioni di contrasto adottate finora, invece, appaiono spesso distanti dal reale problema e risultano essere del tutto inoffensive per le organizzazioni criminali che gestiscono la maggior parte delle attività pedofile in rete.
In questo scenario, il Rapporto annuale può essere considerato come strumento utile per orientare le azioni di contrasto alla pedofilia in rete, nella convinzione che solo partendo da una conoscenza approfondita e completa del problema si possano adottare interventi efficaci e incisivi.